E’ il primo anno di scuola: zaino in spalla, campanella e… si comincia! L’emozione del primo giorno la rivivi negli occhi di tutti, genitori commossi, bambini e ragazzi eccitati tanto quanto impauriti e insegnanti alle prese con tutti i rituali dell’accoglienza! Già perché sono le transizioni da un ordine di scuola a un altro i momenti più critici per i nostri bambini e per i nostri ragazzi.
Passare dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, dalla scuola primaria alla scuola media e quindi alla scuola superiore mette tanta ansia. Per non parlare degli ingressi… un bambino di tre anni che si affaccia per la prima volta in una di scuola ha lo stesso timore di un ragazzo che cerca di inserirsi nel mondo del lavoro!
Primo anno di scuola: perché le transizioni fanno così paura?
Le transizioni fanno paura perché
- Non siamo pronti ad accogliere il cambiamento – la nostra mente agisce per risparmio cognitivo e quindi facciamo fatica ad adattarci a situazioni nuove. Questo richiederebbe parecchia energia e noi siamo invece dei pigri per natura!
- I legami di attaccamento – le fasi di transizioni si accompagnano alla conoscenza di nuove figure di riferimento. Conoscere le nuove insegnanti vuol dire imparare a fidarsi nuovamente, incantarsi ascoltando voci mai ascoltate e storie ancora da raccontare. Pensate sia semplice? Provate a ricordare qualche aneddoto della vostra vita scolastica…ancora avete impressi i dettagli della situazione e le parole delle vostre insegnanti!
- Attaccamento all’ambiente – anche verso i luoghi sviluppiamo dei veri e propri legami di attaccamento! Fate caso a quando andiamo in vacanza…per quanto entusiasmante possa essere il nostro viaggio, soprattutto quando siamo fuori per diversi giorni, sentiamo la mancanza delle nostre abitudini, del nostro letto, del nostro cuscino e finanche del nostro bagno!
Cosa fare?
Ogni passaggio da una scuola all’altra, ogni nuovo ingresso, ogni transizione comporta tutti questi cambiamenti che il bambino e il ragazzo devono metabolizzare poco a poco e nella maniera più naturale possibile! Sottolineare che “non serve lamentarsi, tanto a scuola bisogna andare” è poco funzionale e non aiuta nostro figlio nella fase di adattamento.
Piuttosto parlate dei vostri ricordi, tirate fuori le vostre foto e i vostri lavoretti e non dimenticate di farvi raccontare la loro giornata… parola d’ordine: non sdrammatizzare i loro vissuti, sappiatene far tesoro e costruirete assieme a vostro figlio i suoi nuovi punti di riferimento.
Buone transizioni a tutti!