Magari non si tratta di nostro figlio o di un nostro alunno ma a molti di noi sarà capitato di incontrare un bambino nervoso, agitato e praticamente intrattabile. Escludendo la presenza di particolari patologie per le quali, se si vuole vederci un po’ più chiaro, è opportuno consultare il neuropsichiatra infantile, occorre farci delle domande per cercare di vederci un po’ più chiaro.
Le cause del nervosismo del nostro bambino
1) Perché i bambini di oggi sono più nervosi? Beh sicuramente sono complici la televisione e i congegni elettronici che li iperstimolano e fanno in modo che il loro livello di eccitamento sia sempre sostenuto. Secondo una ricerca del Dr. Christakis, svolta su 2623 bambini, l’esposizione eccessiva davanti allo schermo sarebbe correlata con la diagnosi ADHD – twitta questa frase! > (sindrome da deficit di attenzione e iperattività – fonte: scienzaeconoscenza.it).
2) Perché i bambini di oggi sembrano quasi più capricciosi? Certo è che prima noi bambini ci accontentavamo delle piccole cose e soprattutto di quello che ci davano. Ora, nella società del consumismo, non si fa il tempo a dire “mamma, mi compri…” che il bimbo viene accontentato – twitta questa frase! > . I bambini riescono facilmente a trasmettere i loro bisogni ma difficilmente riescono a trasmettere le loro emozioni…
3) Quanto contano gli stili di vita? Adattare continuamente la propria vita a quella del bambino significa mettere da parte i propri desideri, necessità e abitudini per lasciare spazio a quelle del nuovo arrivato. Questo però non è sempre facile. Il bambino si innervosisce perché non sopporta i rumori, perché vorrebbe dormire e invece è costretto a stare sveglio, perché vorrebbe mangiare e invece deve attendere … adottare uno stile di vita a misura di bambino – twitta questa frase! > , d’altronde, con due genitori che lavorano non è proprio facile!
4) E se fossimo noi quelli nervosi? La società in genere sta diventando quasi schizofrenica: si va avanti e indietro come matti e non si ha più il tempo di fermarsi a riflettere, a cercare di comprendere se c’è qualcosa che non va… ecco che subito dobbiamo riprendere il ritmo: siamo in ritardo, un’altra attività ci aspetta, un tizio strombazza il clacson – twitta questa frase! > alle nostre spalle… dobbiamo ingozzarci per terminare in tempo il pranzo e correre al lavoro, in palestra, dai nonni, a fare la spesa… Che stress! E per di più ci sentiamo vittime delle abitudini che noi stessi scegliamo per noi e per i nostri figli. A questo punto, la riflessione che mi viene spontanea è: quanto del nostro modo di fare trasmettiamo ai nostri figli?
Bambino nervoso: Cosa fare?
Una soluzione potrebbe essere questa … parliamo con i nostri figli, stiamo ad ascoltarli – twitta questa frase! > non semplicemente a sentire, facciamoci raccontare le loro giornate, lasciamo che parlino dei loro amici, di ciò che provano, delle esperienze che hanno gradito e di quelle che hanno detestato.
Un’altra soluzione… Proviamo a riscoprire la gioia che c’è nelle piccole scoperte, nella natura, ad esempio, che tanto affascina i bambini: appena possiamo facciamo respirare loro aria nuova, possibilmente lontano dalla città, immersi nel verde, ad ammirare i tramonti perché un giorno possano riscoprire il valore della tranquillità e magari farlo riscoprire anche a noi 😛
Infine… cerchiamo di adottare uno stile di vita a misura di bambino: I bambini assorbono come delle spugne l’atmosfera che si respira a casa perciò quanto più saremo in grado noi genitori, e la famiglia in genere, di costruire un ambiente accogliente e tranquillo intorno al nostro bambino, tanto più egli si sentirà tranquillo, rilassato e a suo agio. Alle volte sono proprio i bambini, se ci facciamo caso, a chiederci pace e silenzio. Ci chiedono: “andiamo a casa”, o “c’è troppa confusione qua, andiamo via”. Vi è mai capitato? Da loro emerge chiaramente questo bisogno di contenimento, questa sensazione che il mondo intorno vada troppo veloce per stargli al passo… i loro piccoli passi…
E’ giusto insomma che ognuno faccia il passo quanto la sua gamba, le cose vanno fatte a misura d’uomo come a misura di bambino perché non passi l’idea che contano più il numero delle esperienze che facciamo che le sensazioni che viviamo mentre ci sperimentiamo giorno dopo giorno in esse. In fondo ai nostri piccoli basterebbe anche solo stare tranquilli a giocare, non credete?