Come ci poniamo nei confronti degli altri? E che risposte otteniamo? Siamo sicuri di non essere noi a innescare negli altri un comportamento aggressivo nei nostri confronti? La vita di tutti i giorni è piena di esempi di questo tipo: con la moglie, con il marito, con i figli ma anche con i colleghi di lavoro o con il proprio capo spesso si innescano dinamiche particolari che quasi sfuggono al nostro controllo e che nella maggior parte dei casi sfociano nella rabbia reciproca.
L’essere gentili genera gentilezza, parola di scienziati
Ma come possiamo fare in modo che le nostre conversazioni siano più serene e più funzionali e che la comunicazione sia davvero uno scambio e un arricchimento reciproco? La risposta ci viene dalla Oregon State University:
Proviamo a essere gentili, la gentilezza è contagiosa!
Lo studio effettuato dal Dr. Sarina Saturn e pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry analizza un aspetto che poche ricerche hanno preso in considerazione: l’elevazione morale. Si tratta di una sensazione che avvertiamo nel vedere una persona che compie un atto di gentilezza verso un’altra. Si avverte quasi un senso di calore interno che sembra essere contagioso…
Ma in che senso?
- La ricerca – Gli psicologi americani hanno misurato l’attività cerebrale di 104 studenti universitari intenti a guardare due tipologie di video: video in cui si mostravano atti eroici di gentilezza e video con situazioni umoristiche.
- I risultati – Nella prima situazione si notava un’attivazione esagerata sia del sistema nervoso simpatico che parasimpatico, reazioni che si hanno sia in caso di risposta lotta o fuga davanti ad un pericolo e sia come successiva risposta auto-calmante dell’organismo, come se si autoregolasse. Durante la visione di video umoristici, invece, non c’era nessun tipo di attivazione.
Come mai? Questo può succedere perché assistere ad un atto compassionevole richiede di essere testimone della sofferenza, ciò attiva una risposta di stress (la risposta lotta-o-fuga), e quindi il sistema nervoso simpatico. In seguito, quando la sofferenza trova sollievo grazie ad un atto di bontà, il nostro cuore si calma grazie all’attivazione del sistema nervoso parasimpatico. Questi risultati sono strettamente collegati con la nostra capacità di provare empatia e di prevedere i comportamenti e i pensieri altrui, infatti durante la ricerca si attivava anche corteccia prefrontale del cervello che assolve a questa abilità.
Per concludere, un esperimento sulla gentilezza
Se quindi la gentilezza è cosi contagiosa, forse iniziando noi a essere gentili con gli altri potremmo vedere cambiare anche il loro atteggiamento nei nostri confronti… per non parlare dell’effetto di rilassamento e di appagamento che ne possiamo ricavare! E chissà che altri vedendo la nostra bontà vengano contagiati dalla gentilezza.
Sto sognando? Forse no! Proviamo ad essere gentili in ogni circostanza, in fondo non costa nulla!
A proposito, facciamo un esperimento: guardate questo video, non vi viene voglia di essere gentili?
Fonte articolo: Huffington Post USA